From this year, the Breast Unit of Udine offers its patients some state-of-art genetic tests aimed at a better identification of patients who can benefit from chemotherapy. Clearly these are very selected groups of patients, for whom the multidisciplinary decision regarding the treatment is not completely obvious. In fact, these tests allow to discriminate in a rather efficient way the patients at greater risk of relapse in the absence of an antiblastic treatment.
This type of test therefore allows to save chemotherapy if not indicated by the test, with consequent reduction of costs for the hospital, and prevention of the negative impact on the patient of this therapy and its possible short and long term complications. Furthermore, it allows to select the patients for whom this therapy is more suitable and therefore reduce their risk of relapse.
The test in question evaluates 21 genes involved in the cell cycle, requires a relatively short time to obtain a response, and allows clinicians to better orient themselves within the increasingly vast panorama of possible therapies for breast cancer. Taking into consideration the enormous heterogeneity of this frequent disease, it is therefore increasingly important to tailor treatments to the patient in a personalized way in the perspective of what we can define precision medicine.
Da quest’anno anche la Senologia di Udine offre alle sue pazienti alcuni test genetici all’avanguardia finalizzati ad una migliore identificazione delle pazienti che possono beneficiare della chemioterapia. Chiaramente si tratta di gruppi molto selezionati di pazienti, per le quali la decisione multidisciplinare relativa al trattamento non sia completamente scontata. Infatti, questi test consentono di discriminare in maniera piuttosto efficiente le pazienti a maggior rischio di recidiva in assenza di un trattamento antiblastico.
Questo tipo di test permette quindi di risparmiare la chemioterapia qualora non indicata dal test, con conseguente riduzione dei costi per l’ospedale, e prevenzione dell’impatto negativo sulla paziente di tale terapia e delle sue possibili complicanze a breve e lungo termine. Inoltre, permette di selezionare le pazienti per le quali invece questa terapia è più indicata e ridurre pertanto il loro rischio di recidiva.
Il test in oggetto valuta 21 geni coinvolti nel ciclo cellulare, richiede un tempo relativamente breve per ottenere una risposta, e consente ai clinici di orientarsi meglio all’interno del panorama sempre più vasto di terapie possibili per il carcinoma mammario. Prendendo in considerazione l’enorme eterogeneità di questa frequente malattia, risulta quindi sempre più importante ritagliare i trattamenti sulla paziente in maniera personalizzata nell’ottica di quella che possiamo definire medicina di precisione.