Nanogagliato 2019 has just concluded, now in its twelfth edition thanks to the organization of spouses Mauro and Paola Ferrari. A unique and unforgettable experience of scientific and human exchange. An example to replicate in order to spread topics of high scientific relevance and at the same time to enhance remote realities of our wonderful territory.
These days, in fact, the most important personalities in the global context dealing with the development of nanotechnologies have gathered in Gagliato, in order to take stock of the state of the art of this new subject, recounting their personal experience and their most recent successes. Together with them, people also took part in the event who, outside the scientific sphere, promote the preservation and development of minorities and small communities such as that of Gagliato, the Calabrian village that hosts the event, creating a an intimate and convivial atmosphere.
The objective of Nanogagliato is therefore twofold: on the one hand it aims to promote the knowledge of nanotechnologies and their new applications, on the other hand to make the world know a territorial reality that has been forgotten too often and enhance its potential.
Among the most innovative topics discussed we highlight the role of failures in the field of nanotechnologies. The failures, in fact, have often been the inspiration for new successful strategies and their very important dissemination, in a world where the publications are too often based only on results that reflect expectations.
Another fundamental theme, promoted by the biologist Bruna Corradetti (Houston Methodist Research Institute), was that of regenerative medicine, which aims to find new ways of modulating cellular activity in nanoscopy to guide cells in the delicate healing process. In particular, science often uses nature where in some organisms, such as the salamander, this healing process is incredibly efficient and can lead spontaneously to the reconstruction of entire organs despite the loss of their structural integrity.
Furthermore, there was also talk of using local assets in high-level scientific projects. For example, the chemistry Antonella Calabretti (University of Trieste) told the potential of some spices as preservatives in order to reduce the risks associated with them, while maintaining excellent food preservation.
Finally, there has also been much discussion of global justice and fairness of care. Our association is very close to these issues. In particular, on the one hand we firmly believe in a personalized medicine and able to meet the needs of the individual considering the patient in all its aspects, both physical and psychological. However, on the other hand, we strive for a fair and accessible medicine to break down the differences that may still exist in diagnostic-therapeutic management.
Si è appena concluso Nanogagliato 2019, arrivato ormai alla sua dodicesima edizione grazie all’organizzazione impeccabile dei coniugi Mauro e Paola Ferrari. Un’esperienza unica ed indimenticabile di scambio scientifico ed umano. Un esempio da replicare per diffondere temi di elevata attualità scientifica e nel contempo valorizzare realtà sperdute del nostro meraviglioso territorio.
In questi giorni, infatti, si sono riunite a Gagliato le più importanti personalità che nel contesto mondiale si occupano dello sviluppo delle nanotecnologie, al fine di fare il punto sullo stato dell’arte di questa nuova materia, raccontando la loro personale esperienza ed i loro più recenti successi. Insieme a loro, hanno partecipato all’evento anche persone che, al dì fuori dell’ambito scientifico, promuovono la salvaguardia e lo sviluppo delle minoranze e delle piccole comunità come quella di Gagliato, il paesino calabrese che ospita la manifestazione creando un’atmosfera semplicemente intima e conviviale.
L’obiettivo di Nanogagliato è quindi duplice: da un lato mira a promuovere la conoscenza delle nanotecnologie e delle loro nuove applicazioni, dall’altro fare conoscere al mondo una realtà territoriale troppe volte dimenticata e valorizzarne le potenzialità.
Tra gli argomenti trattati più innovativi segnaliamo il ruolo dei fallimenti nel campo delle nanotecnologie. I fallimenti, infatti, sono stati spesso ispirazione di nuove strategie di successo e la loro divulgazione importantissima, in un mondo in cui le pubblicazioni sono troppo spesso basate soltanto su risultati che rispecchino le aspettative.
Altro tema fondamentale, promosso dalla biologa Bruna Corradetti (Houston Methodist Research Institute), è stato quello della medicina rigenerativa, che mira a trovare nel nanoscopico nuove modalità di modulazione delle attività cellulari per guidare le cellule nel delicato processo di guarigione. In particolare, la scienza si avvale molte volte della natura dove in alcuni organismi, come ad esempio la salamandra, questo processo di guarigione risulta incredibilmente efficiente e può condurre spontaneamente alla ricostruzione di interi organi nonostante la perdita della loro integrità strutturale.
Inoltre, si è parlato anche dell’utilizzo dei beni locali all’interno di progetti scientifici di alto livello. Ad esempio, la chimica Antonella Calabretti (Università degli Studi di Trieste) ha raccontato le potenzialità di alcune spezie come conservanti al fine di ridurre i rischi ad essi legati, mantenendo comunque un’ottima preservazione degli alimenti.
Infine, si è discusso molto anche di giustizia globale e di equità delle cure. La nostra associazione è molto vicina a questi temi. In particolare, da un lato crediamo fermamente in una medicina personalizzata e capace di venire incontro alle necessità del singolo considerando il paziente in tutti i suoi aspetti, sia fisici che psicologici. Tuttavia, dall’altro lato, ci battiamo per una medicina equa ed accessibile per abbattere le differenze che ancora possono esistere nella gestione diagnostico-terapeutica.